SANT’AMBROGIO

Sant'Ambrogio e imperatore Teodosio di Anton van Dyck 1620

Sant'Ambrogio e imperatore Teodosio di Anton van Dyck 1620

Ambrogio nacque intorno al 339 in quella che ora è la Francia, figlio del prefetto romano della Gallia. Seguendo le orme di suo padre, Ambrogio intraprese la carriera forense e quella politica: nel 370 d.C. diventò governatore imperiale del Nord Italia.

A 33 anni Ambrogio aveva tutto – una carriera di successo come avvocato, un posto importante come governatore di Milano, l’approvazione e l’amicizia dell’imperatore.
Poi il vescovo di Milano morì. In quel periodo, nel 374 circa, le eresie minacciavano di distruggere la Chiesa. Il vescovo appena deceduto sosteneva l’eresia ariana contro la divinità di Cristo. Chi avrebbe dovuto prendere il suo posto, un ariano o un cattolico?

La questione creava disordini pubblici che Ambrogio, in qualità di governatore, cercò di sedare con un discorso a favore della pace. Pregò il popolo di fare la sua scelta senza combattere, con moderazione.
Improvvisamente, mentre stava parlando, la folla iniziò ad acclamare: “Ambrogio vescovo!”.
I vescovi vicini e l’Imperatore lo convinsero ad accettare questa chiamata come espressione della volontà di Dio, e così il catecumeno Ambrogio fu battezzato e ordinato diacono, poi prete, poi vescovo, il tutto in una sola settimana.

Ambrogio diede immediatamente i suoi beni ai poveri e si pose sotto la guida di San Simpliciano per studiare le Sacre Scritture e la teologia.
Usando la sua abilità di avvocato ed oratore, egli lottò strenuamente contro gli ariani presenti nella Chiesa, nel Senato, e persino nella famiglia dell’imperatore.

Ambrogio aveva molta più attenzione per i poveri che per la sua prestigiosa posizione.
Quando i Goti invasero l’impero e catturarono dei prigionieri, Ambrogio pagò per tutti il riscatto. Egli disse che una delle forme più alte di carità era proprio quella di riscattare i prigionieri e gli ostaggi.

Quando l’imperatore morì, l’imperatrice Giustina, seguace dell’arianesimo, divenne reggente al posto del figlio di quattro anni. Massimo, un ex soldato romano, capì che la morte dell’imperatore avrebbe indebolito l’impero al punto di permettere al suo esercito di poterlo conquistare. Giustina, allora, pregò Ambrogio di negoziare con lui. Ambrogio accettò la missione diplomatica e la portò a termine.

Giustina dimostrò la sua gratitudine verso Ambrogio chiedendogli di consegnare la sua chiesa agli ariani. Ambrogio rispose che non avrebbe mai abbandonare il tempio di Dio.

Sant'Ambrogio

Sant'Ambrogio

La gente era dalla parte di Ambrogio. La loro furia sarebbe presto sfociata in azioni violente, se Ambrogio non avesse interceduto presso di loro cercando di riportare la pace, salvando anche la vita di alcuni prigionieri ariani catturati dai cattolici.

Giustina, allora, persuase il figlio a dettare una legge che legalizzasse gli ariani e proibisse ai cattolici di opporsi agli ariani, pena la morte.

La Domenica delle Palme, Ambrogio predicò contro la rinuncia al cattolicesimo. La comunità cattolica, temendo per la propria vita, si barricò nella basilica con il proprio pastore. Le truppe imperiali circondarono la basilica, nel tentativo di farli morire di fame.

Al fine di calmare la gente spaventata, Ambrogio insegnò loro a cantare gli inni che aveva composto. La musica di lode e di preghiera filtrava attraverso le pareti della basilica e nei cuori dei soldati: l’assedio così ebbe fine.

Ambrogio influì anche sulla politica religiosa di Teodosio I. Nel 380, con l’editto di Tessalonica, il cristianesimo fu proclamato religione di stato.

Il grande Dottore della Chiesa morì nel 397, a circa 57 anni. La sua memoria è celebrata il 7 dicembre, data della sua ordinazione.



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