SANT’EFREM

Sant'Efem

Sant'Efem

Efrem il Siro ci ha lasciato centinaia di inni e poesie sulla fede che hanno infiammato e ispirato tutta la Chiesa, ma pochi fatti sulla sua vita personale ispirazione. Molti storici deducono dalle poche informazioni rimaste che Efrem nacque in una famiglia cristiana, anche se venne battezzato solo in età adulta. Efrem fu insegnante e diacono durante l’episcopato di quattro vescovi di Nisibi, Giacobbe, Babu, Vologese e Abramo. Secondo la tradizione, Efrem cominciò a scrivere inni al fine di contrastare le eresie che dilagavano in quel momento. L’originalità e la profondità dei suoi inni hanno catturato i cuori dei cristiani, tanto che gli viene riconosciuto il merito di aver risvegliato nella Chiesa l’importanza della musica e della poesia nella diffusione e nella fortificazione la fede. Efrem fu spesso in pericolo, perché il re di Persia assediò ben tre volte Nisibi. Durante il terzo assedio, nel 350, gli ingegneri di Shapur deviarono il fiume dal suo corso per inondare la città. L’alluvione, tuttavia, si riversò contro Shapur. I difensori della città, tra cui Efrem, approfittarono del caos per tendere un agguato agli invasori e cacciarli fuori. Alla fine, però, Nisibi fu sconfitta e ceduta all’imperatore Gioviano romano.
Sant'Efem

Sant'Efem

Questi forzò i cristiani ad andarsene dalla città. Probabilmente sulla cinquantina o sessantina in quel momento, Efrem fu uno dei profughi che sono fuggiti dalla città nel 363. Nel 364 si stabilì come asceta solitario sul Monte Edessa, ad Edessa (l’attuale Urfa), 100 miglia a est della sua città natale. L’Imperatore ariano Valente, accampato fuori da Edessa, minacciò di uccidere tutti gli abitanti cristiani se non si fossero consegnati spontaneamente. Ma infine fu Valente a dover rinunciare, grazie al coraggio e alla fermezza degli abitanti di Edessa. La tradizione ci racconta che durante la carestia che colpì Edessa nel 372, Efrem fu sconvolto nell’apprendere che alcuni cittadini erano privi di cibo, perché non si riusciva a trovare una persona onesta per distribuirlo. Efrem si offrì subito ed per questo venne rispettato. La carestia terminò l’anno successivo grazie ad un raccolto particolarmente abbondante. Efrem morì poco dopo, in età avanzata. Non conosciamo la data esatta o l’anno della sua morte, ma per molti si tratterebbe del 9 giugno 373.


Nessun Commento

I commenti sono bloccati.